Robin Hood, il ladro che rubava ai ricchi per dare ai poveri, nel corso della tirannia del principe Giovanni, si è reso responsabile di plurimi reati.
Al ritorno di Re Riccardo dalla Crociata in Terra Santa, quest'ultimo decide di concedere la grazia a Robin Hood che poi avrà finalmente la possibilità di sposare Lady Marian.
Ma cosa prevede l'istituto della grazia nel nostro ordinamento?
Ebbene le fonti di riferimento in questo caso sono gli artt. 87 della Costituzione e 174 del Codice Penale (che regolamenta altresì l'indulto).
La nostra Carta Costituzionale disciplina la prima caratteristica fondamentale dell'istituto: la competenza in capo al Presidente della Repubblica che "può concedere grazia e commutare le pene".
L'art. 174 c.p. sancisce, invece, gli effetti della sua concessione. Essa può, in alternativa:
- estinguere totalmente o parzialmente la pena inflitta;
- commutarla in un'altra specie di pena stabilita dalla legge.
È statuito, inoltre, che il provvedimento non estingue anche le pene accessorie, salvo che il decreto non lo disponga espressamente e non estingue gli altri effetti penali della condanna.
L'applicazione della grazia presuppone, pertanto, l'esistenza di una sentenza irrevocabile di condanna e risponde ad un'esigenza di equità e giustizia del caso concreto.
Altro elemento fondamentale di tale istituto è, infatti, la sua non generalità. Trattasi di un provvedimento a contenuto particolare che si riferisce ad un singolo rapporto esecutivo relativo ad una o più condanne a carico di uno stesso soggetto. Tale previsione risponde, in questo modo, ad un'esigenza di reale risocializzazione del reo che alle volte può verificarsi anche prima che l'esecuzione della pena si sia conclusa.
Da ultimo si evidenzia che la procedura di concessione della grazia è disciplinata dall'art. 681 c.p.p., che sancisce, inoltre, la possibilità di sottoporre tale concessione a condizioni.