Vi ricordate quando per spiegare se Madamigella Oscar potesse essere condannata al posto di André, avevamo parlato dei principi di colpevolezza e legalità?
In particolare, rispetto al principio di legalità (sancito dall'art. 25, co. 2 Cost.) avevamo detto che nessuna punizione può essere inflitta ad Oscar per il suo comportamento se nell'ordinamento non esiste una norma antecedente ad esso che prescriva il divieto di far cadere la regina.
Questo principio costituisce una tutela fondamentale per l'individuo e porta con sé alcune importanti implicazioni che vale la pena esaminare.
Dal secondo comma dell'art. 25 Cost., infatti, è possibile estrapolare una serie di principi basilari del diritto penale ovverosia:
- il principio di riserva di legge;
- il principio di tassatività;
- il principio di irretroattività della legge penale;
- il divieto di analogia.
In questo articolo dedicheremo l’attenzione solo al primo di questi articoli per lasciare alle prossime puntate la trattazione degli altri.
Per esaminare il principio di riserva di legge corre in nostro aiuto la favola di Robin Hood. Anche qui, infatti, abbiamo un principe autoritario (PG) che detiene presso di sé tutti i poteri e decide arbitrariamente della vita degli altri. Ma in che modo è collegato al principio di riserva di legge?
Il principio della riserva di legge impone che la materia penale sia disciplinata solo ed unicamente dalla legge cioè da quella fonte del diritto che è emanata dal Parlamento, eletto dal popolo.
In questo modo la competenza in materia penale sarà sottratta al potere esecutivo (il Governo) che essendo espressione della sola maggioranza potrebbe farne un uso decisamente iniquo.
Nel nostro ordinamento, infatti, i tre poteri dello Stato (legislativo, esecutivo e giudiziario) sono assegnati a tre organi differenti, rispettivamente il Parlamento, il Governo e la Magistratura. Tra questi, il Parlamento è quello che si occupa di legiferare, cioè emanare le leggi. Essendo un organo eletto dal popolo e composto da membri della maggioranza e membri della minoranza, le leggi sono frutto di discussioni tra entrambe le forze. Questa circostanza tendenzialmente dovrebbe garantire una maggior tutela delle minoranze. Il potere esecutivo, invece, è in mano alla maggioranza e permettere ad esso di decidere in materia penale, non garantirebbe il necessario bilanciamento sul tema di libertà personale.
Per meglio comprendere quello di cui stiamo parlando, pensate al capriccioso Principe Giovanni di Robin Hood. Come si è detto, lui deteneva presso di sé tutti e tre i poteri, quindi aveva la possibilità di inventarsi a suo piacimento delle leggi senza che nessuno potesse in alcun modo ostacolarlo.
Questa discrezionalità sarebbe troppo ampia in uno stato di diritto come il nostro. Dare a una sola forza politica la possibilità di decidere in materia penale significherebbe pregiudicare eccessivamente i diritti della minoranza. Ecco che quindi il principio di riserva di legge è fondamentale proprio per arginare questo potere.
Decidere che solo la legge possa disciplinare la materia penale, significa tutelare il cittadino dai possibili soprusi di chi governa e lasciare che della libertà personale si occupi l'istituzione che rappresenta tutti i cittadini e non solo una parte di essi.