La storia del giovane leone Simba, narrata nel film Disney "Il Re Leone", racconta il suo percorso per riconquistare il trono dopo la morte del padre, il re Mufasa.
Il regno della Rupe dei Re è un regno pacifico e ordinato sotto il governo di Mufasa, un sovrano giusto che regna in armonia con i suoi sudditi e protegge il benessere della savana. Tuttavia, quando Mufasa viene ucciso e Scar prende il potere, il regno cade nel caos, in uno stato che ricorda il bellum omnium contra omnes, ovvero della guerra di tutti contro tutti, di Thomas Hobbes.
Questo è lo stato di natura teorizzato dal filosofo inglese Thomas Hobbes (1588-1679) nell'opera "Il Leviatano" (1651). Nello stato di natura, una condizione ipotetica in cui gli individui vivono senza alcuna autorità sovrana, ciascuno è guidato dai propri desideri e dalla necessità di sopravvivere.
In questa situazione di anarchia, la vita si trasforma in una "guerra di tutti contro tutti", caratterizzata da conflitti continui che minacciano la sicurezza di ciascun individuo.
Per Hobbes, la via d'uscita dallo stato di natura è la creazione di una società civile attraverso il contratto sociale. Gli individui accettano di cedere una parte della propria libertà in favore di un'autorità centrale assoluta, il Leviatano, che ha il compito di mantenere la pace e di proteggere i cittadini dalle minacce esterne (guerre o invasioni da parte di un esercito nemico) e interne (rivolte o guerre civili).
Mufasa, che, a differenza di Scar, governava garantendo la sicurezza e il benessere dei suoi sudditi, incarnava perfettamente il ruolo del sovrano legittimo, simile al Leviatano hobbesiano.
Il re leone può essere visto come un'esemplificazione della visione hobbesiana del Leviatano, un sovrano in grado sia di imporre l'ordine per uscire dallo stato di natura della "guerra di tutti contro tutti" che di continuare a garantirlo in un regno. Mufasa, per esempio, consapevole della propria responsabilità come re, sceglie di proteggere il regno e di unire i suoi sudditi sotto un'autorità giusta.
