Ecco arrivare i Barbapapà (chi sono poi?)
Barba e Mamma Barbapapà (coi bimbi piccoli e grandi)
Tu li vedi trasformare come gli va (…)
(da “La canzone dei Barbapapà” di Roberto Vecchioni)
L’imprenditore agricolo, secondo il dettato codicistico (art. 2135 c.c.), è colui che esercita un'attività diretta alla coltivazione di un fondo, all'allevamento ed eventualmente anche le attività connesse, cioè attività di trasformazione e di vendita dei prodotti ottenuti attraverso il normale esercizio delle attività agricole vere e proprie.
Molti di noi si ricordano dell'attività operosa della famiglia dei Barbapapà che non senza qualche barbatrucco si dedica anche alla coltivazione di terreni agricoli. I Barbapapà sono quindi dei piccoli imprenditori. Sempre secondo la definizione del codice civile: "sono piccoli imprenditori i coltivatori diretti del fondo, gli artigiani, i piccoli commercianti e coloro che esercitano un'attività professionale organizzata prevalentemente con il lavoro proprio e dei componenti della famiglia" (art. 2083 c.c.).
I Barbapapà arano e coltivano campi e trasformano i prodotti ottenuti attraverso la coltivazione dei fondi di loro proprietà: potremmo definirli coltivatori diretti. La loro è un'agricoltura biologica che impiega concimi naturali e fa ricorso a sistemi di irrigazione naturali.
Se la green economy è un modello economico attento non solo ai profitti, ma anche alle conseguenze che le attività produttive hanno sull'ambiente cioè, all'impatto ambientale, i Barbapapà sia come consumatori sia come imprenditori ne integrano i principi. La famiglia dei Barbapapà è infatti molto attenta alla raccolta differenziata dei rifiuti, al riuso, coltiva frutta e verdura senza pesticidi né fertilizzanti chimici e si serve di fonti di energia rinnovabili (solare e idraulica).
In quanto piccoli imprenditori adottano poi il modello dell'economia circolare vale a dire della condivisione, riutilizzo, riparazione, ricondizionamento e riciclo dei materiali e prodotti esistenti il più a lungo possibile. Ad esempio trasformano gli avanzi di cibo (l'umido) in fertilizzante naturale (il c.d. compost), recuperano oggetti in disuso, riutilizzano i materiali già impiegati nella filiera produttiva. Scarti e rifiuti diventano quindi risorse e fattori produttivi per altri processi produttivi.
Il villaggio in cui vivono è poi un vero e proprio villaggio ecologico, antesignano delle moderne smart cities.