Nella città di Zootropolis, ogni animale, di qualsiasi specie, vive e si comporta come ogni essere umano. Tutto sembra in equilibrio perfetto: Judy sogna di diventare poliziotta, Pecorella è assistente al sindaco dell’omonima città, Ms. Otterton fa la fioraia nella ridente e moderna cittadina e così via.
L’intero “sistema” di Zootropolis si basa sulla fissazione, da parte della comunità, di diritti e doveri, elemento imprescindibile della nostra convivenza associata. E l'articolo 2 Costituzione, sia lì sia nella nostra realtà, ne rappresenta la sintesi.
La prima parte della norma racchiude i diritti inviolabili dell'uomo che la Repubblica riconosce e garantisce. Attenzione "riconosce" e non "attribuisce" perché i diritti sono già proprio di ciascuna persona, come i capelli o i piedi. Insomma, si nasce con i propri diritti e lo Stato fa sì che essi vengano riconosciuti e garantiti. Judy nasce coi suoi diritti e lo Stato in cui Zootropolis si trova, farà sì che essi vengano effettivamente garantiti a trecentosessanta gradi. Questa è l'essenza della democrazia.
La democrazia, però, passa anche attraverso i doveri. Perché l'essere cittadini di una democrazia "richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale". Il nostro essere cittadini passa dalla collaborazione, dal bilanciamento dei diritti, ma anche dal riconoscimento dei doveri. Per esempio, se Judy non paga le tasse (dovere tributario) non potrà pretendere che arrivi l'autobus o di avere cure gratuite, perché è soltanto la collaborazione di tutti fa funzionare bene il sistema. Nei diritti come nei doveri.