Shrek si trova coinvolto in una vicenda di truffa contrattuale con Tremotino, astuto imbroglione noto per i suoi sotterfugi. Tutto inizia quando Shrek, stanco della sua routine quotidiana e desideroso di tornare alla sua vita passata, stipula un contratto con Tremotino. Quest'ultimo, sfruttando l'insoddisfazione dell'orco, gli propone di vivere un giorno come se non fosse mai diventato famoso. Tuttavia, dietro questa promessa apparentemente innocua si cela un inganno ben orchestrato.
È lo stesso Shrek a confessare di essere stato "convinto a firmare una cosa con un raggiro". La vicenda può essere interpretata alla luce del reato di truffa contrattuale, disciplinato dall'art. 640 del codice penale, secondo cui
"chiunque, con artifizi o raggiri, inducendo taluno in errore, procura a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno (…)". Perché questo reato sia configurabile, è necessario che un contraente utilizzi artifizi o raggiri per indurre l'altro in errore e ottenere un profitto ingiusto a danno della controparte.
Nel caso in questione, l'artificio di Tremotino consiste nel manipolare la realtà, simulando che l'accordo non comporti conseguenze significative per Shrek, celando però una clausola segreta che permette di riscrivere completamente la vita dell'orco. Il raggiro si concretizza nel convincere Shrek che l'unica cosa che perderà sarà una giornata della sua vita. In verità, la clausola nascosta consente a Tremotino di prendere, una volta ottenuta la firma del contratto, il controllo del regno di Molto Molto Lontano. Questo significa che egli può governare senza opposizione, stabilire le proprie leggi, gestire tutte le risorse del regno e influenzare la vita di tutti i suoi abitanti.
Il profitto ottenuto da Tremotino è evidente: attraverso l'inganno, diventa il sovrano assoluto del regno. Il correlato danno per Shrek è devastante: si ritrova in una realtà alternativa in cui non è mai nato, perdendo la sua famiglia, i suoi amici e il suo amato pantano.
La consumazione del reato di truffa contrattuale avviene, infatti, non tanto al momento della firma del contratto, quanto nel momento in cui Tremotino ottiene effettivamente il controllo del regno e Shrek si rende conto della portata dell'inganno. Questo passaggio è cruciale per comprendere la natura della truffa: infatti, la stipula del contratto con artifizi e raggiri rappresenta solo il primo passo.
Il reato si perfeziona nel momento in cui Tremotino riesce a ottenere il suo obiettivo finale, cioè un profitto ingiusto a danno di Shrek, che si concretizza nella piena acquisizione del regno. La truffa, quindi, si consuma nel momento in cui gli effetti del contratto si manifestano e il danno per la vittima diventa irreversibile.
Tremotino non si limita a ingannare Shrek durante le trattative iniziali, ma continua a servirsi di artifizi e raggiri anche nella fase di esecuzione del contratto. Infatti, quando Shrek tenta di rimediare al proprio errore, Tremotino manipola ulteriormente la situazione per impedire all'orco di riottenere ciò che ha perso. Il silenzio di Tremotino sulle clausole segrete del contratto costituisce una condotta ingannevole che si prolunga durante tutta la fase esecutiva. Anche dopo la firma, infatti, Tremotino mantiene Shrek all'oscuro del vero funzionamento dell’accordo, continuando a sfruttare la sua ignoranza per consolidare il proprio potere.
Questa vicenda illustra chiaramente come la truffa contrattuale non si limiti alla semplice stipula di un contratto, ma possa estendersi fino alla fase esecutiva dello stesso, durante il quale, gli artifizi e raggiri continuano a danneggiare la vittima. Tremotino, con la sua astuzia, sfrutta la buona fede di Shrek per ottenere un profitto ingiusto, offrendo un esempio concreto dei principi giuridici che regolano il reato di truffa contrattuale.