Nemo è un pesciolino orfano di madre e dei suoi fratelli che vive con il papà Marley in un'anemone.
Il piccolo Nemo, ormai in età per andare a scuola, è molto legato al padre ma vuole acquisire anche la propria indipendenza. Marley infatti è estremamente protettivo nei confronti del figliolo, sia perché teme quello che possa accadere nel "profondo blu" senza la sua supervisione, sia perché Nemo è nato con una pinna atrofica e dunque ha più difficoltà nei movimenti rispetto agli altri pesciolini.
Il papà è talmente ansioso che quando accompagna Nemo il primo giorno di scuola dal maestro Ray (un'enorme razza) si premura di avvisare il maestro della difficoltà del piccolo Nemo.
Tuttavia le numerose raccomandazioni non bastano, poiché Nemo stanco delle apprensioni paterne decide di allontanarsi con altri tre compagni dal resto della classe e viene catturato da un sub.
La storia di Nemo è un esempio di responsabilità per culpa in vigilando dei precettori nei confronti dei propri alunni. L'art. 2048 c.c. rubricato "Responsabilità dei genitori, dei tutori, dei precettori e dei maestri d'arte" disciplina al primo comma l'ipotesi della responsabilità della madre, del padre o del tutore dei figli minori per culpa in educando, e al secondo comma prevede che: i precettori e coloro che insegnano un mestiere o un'arte sono responsabili del danno cagionato dal fatto illecito dei loro apprendisti nel tempo in cui sono sotto la loro vigilanza.
Il terzo comma, invece, accomuna le due ipotesi per quanto concerne il regime della responsabilità e in particolare il riparto dell'onere della prova: le persone indicate dai commi precedenti sono liberate dalla responsabilità soltanto se provano di non aver potuto impedire il fatto.
Nel caso di specie il maestro di Nemo aveva il compito di vigilare sui suoi allievi in quanto i genitori avevano affidato alla sua custodia i propri piccoli.