Nella foresta di Sherwood il gallo-menestrello Cantagallo racconta le avventure di Robin Hood e Little John. La loro missione è quella di rubare ai ricchi per dare ai poveri abitanti di Nottingham, che vivono in un periodo di povertà a causa del malefico piano del Principe Giovanni e del suo consigliere Sir Biss. Quest'ultimo, dopo aver ipnotizzato il fratello del Principe, Re Riccardo, obbliga lo stesso a partire per le Crociate permettendo così al Principe Giovanni di prendere momentaneamente il trono e opprimere i suoi sudditi con tasse ingiuste e molto onerose per arricchirsi.
Immaginiamo che il povero Re Riccardo non possa fare ritorno dal suo viaggio poiché deceduto in battaglia. In questo caso, il Principe Giovanni potrà essere considerato suo erede?
Occorre, per rispondere al quesito, comprendere cosa significa essere un soggetto giuridicamente capace di succedere.
Per "capacità di succedere" si intende l'attitudine a subentrare nella titolarità dei rapporti giuridici di cui era titolare il de cuius (il defunto).
L'art. 462 del codice civile dispone che: "Sono capaci di succedere tutti coloro che sono nati o concepiti al tempo dell'apertura della successione".
Tale apertura avviene al momento della morte del de cuius ed i soggetti che sono già nati in quel momento e che, rientrano nella categoria dei soggetti definiti "eredi", dispongono del diritto di accettare l'eredità. É necessario, però, fare una precisazione: chi assume il diritto di accettare l'eredità, non significa necessariamente che possa disporre autonomamente di tale diritto.
Ipotizziamo, a titolo esemplificativo, che Re Riccardo, sposato e con un figlio di 4 anni, muoia in battaglia. Il leoncino minorenne ha l'attitudine di essere un soggetto avente diritto di accettare l'eredità del padre ma, poiché l'accettazione dell'eredità è un atto di disposizione e di acquisto di diritti e di obblighi, non potrà esercitarla autonomamente poiché non dispone ancora della capacità di agire, che acquisterà al suo diciottesimo compleanno. In questo caso, sarà la madre che eserciterà, in nome e per conto del bambino, i diritti nascenti dalla successione.
I "soggetti nati" al momento dell'apertura della successione non esauriscono la categoria dei soggetti capaci di succedere. Infatti, l'art. 462 c.c. riconosce tale capacità anche a coloro che, sempre al momento della morte del de cuius, sono stati concepiti ma non sono ancora nati.
Supponiamo che Re Riccardo si sia sposato con Lady Rich prima di partire per le crociate e che quest’ultima sia in attesa di un leoncino. Durante una battaglia in Terra Santa, Riccardo muore. Qualche mese dopo, Lady Rich diventa mamma. In questo caso, poiché al momento dell'apertura della successione il leoncino era concepito, egli con la nascita assume i diritti successori. Infatti, l'art. 462 c.c. riconosce anche al concepito la capacità di essere titolare dei diritti successori. Inoltre, stabilisce anche la c.d. presunzione di concepimento al momento dell'apertura della successione per i soggetti nati entro i trecento giorni dalla morte del de cuius.
Infine, l'art. 462 c.c. riconosce, seppur limitatamente, una capacità di succedere in capo al nascituro non concepito.
Con l’espressione "nascituro non concepito" s'intende quel soggetto che, al momento della morte del de cuius, non era ancora neanche concepito.
Tale capacità, infatti, viene riconosciuta solo in caso di successione testamentaria essendo la stessa, invece, esclusa nei casi di mera successione legittima (ossia la successione che avviene per legge) ed il non concepito sia figlio di una persona vivente al momento dell’apertura della successione.
Ritorniamo a parlare di Re Riccardo, oramai prossimo alla partenza per le crociate e che tanto desidererebbe diventare nonno. Come abbiamo immaginato, prima di partire per le Crociate, Riccardo era sposato a Lady Rich, già in dolce attesa. Consapevole del fatto che non è detto che potrà mai vedere realizzato questo suo sogno, prima di partire per la guerra decide di redigere un testamento nel quale dichiara la sua volontà di lasciare parte del suo patrimonio al futuro nipote. Diciotto anni dopo, il figlio di Riccardo diventa papà. Il piccolo, anche se all'apertura della successione non era neanche concepito, grazie al testamento del nonno assumerà i diritti successori dal momento del concepimento per poi acquistare l'eredità una volta nato.
Nell'ipotesi contraria, ossia nel caso in cui nonno Riccardo non abbia redatto alcun testamento, il nipote non è da considerarsi un soggetto titolare del diritto di succedere in relazione all’eredità del nonno, al quale succederà solamente il figlio.
Nel prossimo articolo analizzeremo la figura dei soggetti incapaci di succedere.