Yzma, consigliera dell'imperatore Kuzco, viene licenziata da quest'ultimo per le sue continue intromissioni. Decide perciò di vendicarsi e di avvelenarlo per regnare finalmente al suo posto.
Il piano però non sortisce l'effetto sperato perché Kronk, suo aiutante, le consegna la pozione sbagliata che non uccide Kuzco bensì lo trasforma in un lama.
L'art. 49 c.p. stabilisce che
"non è punibile chi commette un fatto non costituente reato, nella supposizione erronea che esso costituisca reato. La punibilità è altresì esclusa quando, per la inidoneità dell’azione o per la inesistenza dell’oggetto di essa, è impossibile l’evento dannoso o pericoloso.”
La norma descrive al primo comma la figura del reato putativo.
Il secondo comma, invece, disciplina il reato impossibile, che si ha quando a causa dell’inidoneità dell’azione o dell’inesistenza del suo oggetto, l’evento dannoso o pericoloso sia impossibile da realizzare.
La prima ipotesi è rappresentata dall'inidoneità dell'azione. È proprio questo il caso di Yzma che, solo a causa di uno scambio tra le boccette, offre da bere a Kuzco una pozione magica in grado di trasformarlo in lama invece del veleno che lo avrebbe ucciso.
La seconda opzione, invece, si verifica quando risulta inesistente l'oggetto del reato, ovvero il bene giuridico protetto dall'ordinamento.
Ad esempio, avremmo avuto reato impossibile per inesistenza dell'oggetto se Yzma avesse colpito Kuzco mortalmente mentre stava dormendo, per poi scoprire, solo in seguito, che al suo posto ci fosse un fantoccio con le sue sembianze.