Nel film di animazione La Sirenetta, Ursula è disposta a tutto pur di rovinare Re Tritone. Capisce che il punto debole del sovrano è la figlia Ariel e la convince a sottoscrivere un contratto.
Secondo questo patto, la giovane sirena verrà trasformata in un essere umano per tre giorni; entro il terzo giorno, prima che il sole tramonti, Ariel dovrà ricevere il “bacio del vero amore” dal principe Eric in modo da rimanere umana, altrimenti si ritrasformerà in una sirena e apparterrà ad Ursula.
In cambio di ciò, la strega esige la voce di Ariel, che viene messa in una conchiglia. Per essere sicura di riuscire nel suo intento, Ursula si trasforma in una donna bellissima, di nome Vanessa, e, mostrandosi ad Eric usando la la voce di Ariel, fa credere al principe di essere proprio lei la giovane di cui si è innamorato.
Questa condotta rientra fra quelle punite dall'articolo 494 c.p. che, sotto la rubrica "Sostituzione di persona", punisce
"Chiunque, al fine di procurare a sé o ad altri un vantaggio o di recare ad altri un danno, induce taluno in errore, sostituendo illegittimamente la propria all’altrui persona, o attribuendo a sé o ad altri un falso nome, o un falso stato, ovvero una qualità a cui la legge attribuisce effetti giuridici, è punito, se il fatto non costituisce un altro delitto contro la fede pubblica, con la reclusione fino ad un anno".
Si tratta di un reato plurioffensivo. Infatti, oggetto di tutela è, da un lato, la pubblica fede, che viene protetta contro quei comportamenti che alterano gli elementi identificativi di una persona o le sue qualità personali. Dall'altro lato, è tutelato anche l’interesse del privato nella cui sfera giuridica l’atto sia destinato ad incidere concretamente.
La condotta consiste nell’indurre taluno in errore sostituendosi illegittimamente ad altra persona, oppure attribuendosi un falso nome o un falso stato, ovvero una qualità a cui la legge attribuisce effetti giuridici.
È, quindi, un reato a forma vincolata, che si può perfezionare solo tramite queste modalità.
Nel nostro esempio, Ursula lascia le proprie sembianze marine, si trasforma in una bellissima ragazza di nome Vanessa ed usa la voce di Ariel per irretire il principe Eric. Il giovane conosce solo la voce della misteriosa ragazza che vuole sposare, così è facile per Ursula, utilizzando la voce di Ariel, indurre in errore il principe, facendogli credere che è proprio lei la ragazza di cui si è innamorato, e non la giovane sirena, al momento priva di voce.
Ulteriore caratteristica di questo reato è l’agire con il dolo specifico di procurare un vantaggio o arrecare un danno a sé o ad altri.
Come precisato in più occasioni dalla giurisprudenza, vantaggio o danno non devono avere necessariamente carattere economico, né illecito. È il caso della nostra Ursula: quello che vuole la strega del mare è vendicarsi di Re Tritone, che anni prima l'aveva bandita dal palazzo. Non si tratta, quindi, di uno scopo né economico né necessariamente illecito.
Trattandosi di un reato a dolo specifico, il momento consumativo del reato coincide con l'induzione in errore della persona offesa, mentre l’effettivo raggiungimento del vantaggio perseguito dall’agente attiene al coefficiente psicologico del reato. Anche se il piano di Ursula viene sventato grazie all'aiuto del gabbiano Scuttle che scopre l'inganno, il reato potrebbe ritenersi perfezionato in quanto la strega del mare riesce perfettamente nell'intento di indurre in errore il povero Eric.
Sarebbe stato punibile nella sua forma tentata nel caso in cui Ursula, pur ricorrendo alle condotte descritte dall'art. 494 c.p., non fosse riuscita ad ingannare il principe.
Come sappiamo, però, la nostra antagonista rimane uccisa nel duello finale con Tritone e non potrà essere punita per il reato commesso: la morte del reo, infatti, è una causa di estinzione del reato (art. 150 c.p.) o della pena (art. 171 c.p.), a seconda che intervenga prima o dopo la sentenza di condanna.