Siamo in un pittoresco villaggio della Francia, nel XIX secolo. Da qui riprende il nostro viaggio all’interno della categoria dei reati contro la pubblica amministrazione.
L'arrogante e narcisista Gaston è innamorato perdutamente di Belle e vuole sposarla costi quel che costi, anche se lei non vuole avere nulla a che fare con lui. Gaston sa che la giovane è molto legata al padre ed escogita un piano per convincerla a sposarlo. Di notte, in gran segreto, si incontra, insieme al suo goffo braccio destro Letont, con Monsieur D'Arque, il direttore del manicomio del paese, e gli offre un sacco pieno di soldi se accetterà di rinchiudervi Maurice, lo stravagante padre di Belle. Il direttore accetta, intasca il denaro e, poco tempo dopo, si presenta a casa di Belle e Maurice per portarlo con sé in manicomio.
Nel ricevere il denaro offerto da Gaston e Letont, Monsieur D'Arque commette un reato?
In qualità di incaricato di pubblico servizio, potrebbe commettere il delitto di corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, ai sensi degli articoli. 319 c.p. e 320 c.p..
Infatti, l'art. 319 c.p. punisce "Il pubblico ufficiale, che, per omettere o ritardare o per aver omesso o ritardato un atto del suo ufficio, ovvero per compiere o per aver compiuto un atto contrario ai doveri di ufficio, riceve, per sé o per un terzo, denaro od altra utilità, o ne accetta la promessa, è punito con la reclusione da sei a dieci anni".
L'art. 320 c.p., poi, estende la punibilità per questo reato anche agli incaricati di pubblico servizio, prevedendo la possibilità che la pena sia ridotta in misura non superiore ad un terzo (qui e qui troverete gli articoli in cui abbiamo parlato delle nozioni di pubblico ufficiale e di incaricato di pubblico servizio).
La corruzione è un reato proprio: può essere commesso solo da chi ha la qualifica di pubblico ufficiale o di incaricato di pubblico servizio. Possiamo immaginare che, trattandosi del manicomio cittadino, questo sia una struttura pubblica facente parte del comune in cui vive Belle. Pertanto, Monsieur D'Arque, in qualità di direttore, è investito di funzioni di carattere pubblicistico aventi, allo stesso tempo, natura sanitaria ed amministrativa.
Il bene giuridico tutelato dalle norme in materia di corruzione è il buon andamento della pubblica amministrazione, che viene leso da condotte non imparziali che compromettono il dovere dello Stato di trattare in maniera eguale gli interessi di tutti i cittadini, dovendo rimanere estranea agli interessi di carattere particolare.
Il tratto caratteristico dei delitti di corruzione è dato dal c.d. patto corruttivo, che intercorre tra il pubblico ufficiale o l’incaricato di pubblico servizio ed il privato corruttore.
Questo patto può avere ad oggetto:
- il compimento o il mancato compimento da parte del funzionario di una azione che è estrinsecazione dell’esercizio delle sue funzioni. Ritornando all’esempio di sopra, si pensi al rifiuto da parte dell’ufficiale di stato civile di voler registrare l’atto di matrimonio.
- il compimento o il mancato compimento da parte del funzionario pubblico di un atto proprio del suo ufficio. Per esempio, qualora Belle e Gaston si sposino e l’ufficiale di stato civile si ostina a non voler sottoscrive insieme agli sposi l’atto di matrimonio ex art. 107 c.c.;
Nel primo esempio, il reato commesso è quello di cui all'art. 318 c.p., che punisce la corruzione per l'esercizio di una funzione. Nel secondo caso, invece, la condotto integra il delitto di corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio ex art. 319 c.p..
In particolare, in quest'ultima ipotesi, l’atto compiuto dal c.d. intraneus (cioè il soggetto che ha la qualifica pubblicistica e si lascia corrompere) deve essere contrario ai doveri d’ufficio, ovvero a leggi, regolamenti, istruzioni o ordini legittimamente impartiti. Viene ricompreso ogni atto che viola tanto i doveri generici di fedeltà, correttezza ed onestà quanto quelli specificatamente relativi alla trattazione di un determinato ufficio. Peraltro, l’infedeltà del funzionario non deve necessariamente tradursi in un provvedimento formale, essendo sufficiente un qualsiasi comportamento materiale contrario alla norma di natura amministrativa.
In una scena della fiaba, Monsieur D'Arque, di fronte alla richiesta di internare il papà di Belle, dice chiaramente che Maurice è inoffensivo, lasciando intendere che non ha alcuna patologia che potrebbe giustificare un ricovero in manicomio. Tuttavia, posto di fronte a un sacco gonfio di monete d'oro, accetta senza scrupoli e, nel giro di poco tempo, si presenta a casa dell'inventore per portarlo con sé.
Tuttavia non sarà il perfido direttore l'unico a rispondere del reato di corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio. Infatti, l'art. 321 c.p., estende le pene previste dalle norme in materia di corruzione anche al privato corruttore, cioè il c.d. extraneus. Si tratta del soggetto, non necessariamente pubblico, che offre o promette denaro o altra utilità al pubblico ufficiale o incaricato di pubblico servizio: nella nostra fiaba, si tratta di Gaston e del fedele Letont.
Come ricorderete, Gaston rimane ucciso nel feroce scontro con la Bestia e, di conseguenza, si verifica una causa di estinzione del reato.
Quanto a Monsieur D'Arque e al fedele Letont, entrambi risponderanno del delitto di cui all'art. 319 c.p..