Ned Flanders è il vicino di casa più disponibile che esista ed Homer Simpson lo sa!
Infatti, innumerevoli volte gli ha chiesto in prestito degli oggetti, dal tagliaerba al barbecue, dalla pala alla cassetta degli attrezzi, senza mai restituirli.
Il povero Ned ha anche cercato più volte di voler avere indietro i suoi beni ma Homer si è sempre opposto, continuando a conservarli ed usarli come propri.
L'art. 646 c.p. stabilisce che "chiunque, per procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto, si appropria il denaro o la cosa mobile altrui di cui abbia, a qualsiasi titolo, il possesso, è punito, a querela della persona offesa, con la reclusione da due a cinque anni e con la multa da euro 1.000 a euro 3.000".
Sembrerebbe proprio che Homer compia ripetutamente appropriazione indebita nei confronti di Ned.
Essa si differenzia dal furto per il legittimo possesso delle cose altrui e dalla rapina perché non connotata dalla violenza, che invece rappresenta una caratteristica basilare di quest'ultima.
L'ingiusto profitto ricavato da Homer è ovviamente di tipo patrimoniale perché è indubbio che detenere e disporre di oggetti altrui, per di più di uso comune e quotidiano, giovi al portafogli, non dovendosi preoccupare del rispettivo acquisto.
L’appropriazione indebita consiste proprio in una interversio possessionis, ovverosia nel cambiamento del comportamento del soggetto che è in possesso della cosa altrui a qualsiasi titolo.
E difatti, Homer compie sulle cose prestategli da Ned, che quindi possiede legittimamente, tutti quegli atti quali consumazione, alienazione, ritenzione e distrazione, che interferiscono con il titolo del possesso perché in realtà appartenenti ai poteri che derivano dal diritto di proprietà e che, come tali, spettano solo a Ned.
Pertanto, il primo presupposto affinché si configuri il reato di appropriazione indebita è rappresentato proprio dal possesso; il secondo è rappresentato dalla relazione funzionale tra la cosa e l’agente intesa come disponibilità della cosa oltre che del suo utilizzo; infine, l'oggetto materiale, che sia il denaro o la cosa mobile, deve essere altrui.
Il reato si consuma esattamente nel momento in cui Homer si appropria delle cose di Ned, e pur possedendole legittimamente perché in prestito, ha sviluppato la volontà di disporne ius utendi et abutendi come se ne fosse il proprietario.
Non è quindi necessario l'effettivo conseguimento di un profitto perché si tratti di appropriazione indebita, anzi, tale profitto potrebbe non esserci; è però configurabile il tentativo purché la condotta dell'agente si basi sull'animus mutandi e cioè sulla volontà di tramutare, indebitamente, il possesso in un potere più ampio.
Ciò si spiega sicuramente considerando che l'elemento soggettivo del reato di appropriazione indebita è rappresentato dal dolo specifico, cioè la volontà cosciente di appropriarsi illegittimamente di denaro o di cosa mobile altrui, al fine di conseguire un ingiusto profitto per sè stessi o per altri.
Il reato di appropriazione indebita è, inoltre, un reato plurioffensivo nel senso che ad essere leso dalla condotta non è solamente il diritto di proprietà ma anche il rapporto di fiducia tra il proprietario ed il soggetto che invece possiede i suoi beni.
Pensiamo al rapporto di fiducia tra due vicini di casa: Ned che presta i suoi beni senza remore ad Homer, il quale però con la sua condotta compie degli atti dispositivi su di essi tali da estrometterli dalla disponibilità del reale proprietario.
L'art. 646 c.p. al secondo comma prevede anche che "se il fatto è commesso su cose possedute a titolo di deposito necessario la pena è aumentata", disciplinando in questo modo una circostanza aggravante specifica, qualora la cosa posseduta sia custodita esclusivamente a titolo di deposito necessario.
Per deposito necessario si intende il deposito a cui un soggetto è costretto a ricorrere a causa di situazioni di necessità.
Ad esempio, in caso di un'alluvione Ned potrebbe chiedere ad Homer di avere la sua auto in deposito presso il suo garage, l'unico a non aver subito danni.
Se Homer in seguito a ciò disponesse dell'auto di Ned come propria, utilizzandola a costante servizio suo e della sua famiglia, incorrerebbe proprio nell'aggravante specifica.
La ratio dell'aumento di pena è da ricercarsi sia nell'impossibilità di scegliere con cautela il depositario, a causa di situazioni contingenti, sia nell’approfittamento nei confronti della vittima al fine di appropriarsi indebitamente della cosa altrui.
Proprio per tutti questi motivi, l'art 646 c.p. stabilisce esplicitamente che si proceda a querela della persona offesa: magari Homer sarebbe incentivato alla restituzione delle sue cose se solo Ned procedesse alla querela!