Nella foresta di Sherwood, il perfido Sceriffo di Nottingham bussa alle porte del fabbro Otto e della famiglia di coniglietti e, dopo essere stato accolto nelle rispettive case, richiede agli sventurati coniglietti Saetta &Co il pagamento di esose tasse in nome del Principe Giovanni. La richiesta dello Sceriffo, per quanto disdicevole, deve essere rispettata in quanto rappresenta un provvedimento amministrativo. Passiamo all’analisi di questo istituto fondamentale del diritto amministrativo.
Il provvedimento amministrativo rappresenta l’atto con il quale la Pubblica Amministrazione, all’esito di un procedimento amministrativo, manifesta all’esterno la sua volontà. La funzione del provvedimento, in particolare, è rappresentata dal suo essere finalizzato alla realizzazione, in concreto, di un determinato interesse pubblico che la legge affida alle cure di una P.A. (ad es. l'interesse dei sudditi ad ottenere l’erogazione di diversi servizi da parte del Regno del Principe Giovanni, possibile solamente a seguito del pagamento delle tasse da parte di ciascuno di essi).
Nel corso del tempo, sono stati individuati i seguenti elementi essenziali comuni a tutti i provvedimenti amministrativi:
- l’autorità (o l'agente): il provvedimento, per essere amministrato, deve essere posto in essere necessariamente da un organo competente della P.A. (clicca qui per vedere la definizione di pubblica amministrazione). Nell’episodio sopra menzionato, lo Sceriffo di Nottingham costituisce un organo della P.A. (rappresentata dal Regno del Principe Giovanni) competente a richiedere il pagamento delle tasse;
- il destinatario: ogni provvedimento amministrativo è indirizzato ad un determinato soggetto, nei confronti del quale si producono gli effetti giuridici del provvedimento stesso. Ad esempio, il Fabbro Otto e la famiglia di coniglietti sono destinatari della richiesta dello Sceriffo che determina il sorgere, nella loro sfera giuridica soggettiva, dell’obbligo di pagare le tasse dovute;
- la volontà: il provvedimento amministrativo deve essere posto in essere volontariamente da parte dell’organo amministrativo competente che lo adotta;
- la finalità: ossia lo scopo che il provvedimento intende perseguire e che, di regola, è rappresentato dalla realizzazione dell'interesse della collettività (o interesse pubblico) che giustifica l’adozione del provvedimento.
Tra gli elementi essenziali, inoltre, rientra anche la motivazione che, ex art. 3 della legge 241/90, deve "indicare i presupposti di fatto e le ragioni giuridiche che hanno determinato la decisione dell'amministrazione, in relazione alle risultanze dell'istruttoria".
Con riferimento agli effetti giuridici che il provvedimento amministrativo può produrre, si possono delineare due macro categorie:
- provvedimenti che determinano un ampliamento della sfera giuridica del destinatario: con tali, ad esempio, la Pa attribuisce al soggetto un diritto, un potere, una facoltà (determinando quindi un effetto giuridico favorevole nei suoi confronti). Possiamo pensare al caso in cui lo Sceriffo di Nottingham invece di richiedere il pagamento delle tasse, attribuisca al fabbro Otto il diritto di ottenere un contributo economico per la sua attività;
- provvedimenti limitativi della sfera giuridica del destinatario: tali provvedimenti comportano degli effetti giuridici sfavorevoli per il soggetto perché, ad esempio, determinano il sorgere di un obbligo in capo allo stesso o lo privano di un diritto di cui risulta titolare. Ad esempio, come sopra accennato, la richiesta dello Sceriffo di pagare le tasse determina, in maniera speculare, l'obbligo della famiglia di coniglietti di pagare la somma dallo stesso richiesta a titolo di tassa. Oppure, per fare un altro esempio, pensiamo all’ipotesi in cui venga adottato un decreto di esproprio della casa del fabbro Otto. In quest’ultimo caso, il provvedimento amministrativo determina una restrizione della sua sfera giuridica, in quanto lo priva del suo diritto di proprietà.