

Nel celebre film "Monsters & Co.", la città di Mostropoli viene alimentata dalla "Monsters & Co.", in cui i più grandi spaventatori si sfidano quotidianamente a suon di "grida", affiancati dai loro inseparabili assistenti.
a) mobbing verticale: quando, le condotte aggressive sono tenute da soggetti più altolocati nella scala gerarchica aziendale. Nel caso della fiaba in esame, all’interno dell’azienda “Monsters&Co” vige una vera e propria gerarchia, secondo cui in vetta spicca il titolare, il Sig. Waternoose, e a seguire si trovano coloro che lui definisce più volte “i suoi campioni”: gli spaventatori. Questi ultimi, naturalmente, sono a loro volta accompagnati dai loro assistenti, come Mike e Fungo. In tale caso si pone un'ulteriore differenziazione:
- mobbing discendente: gli atti persecutori li attua il datore di lavoro. Si parla a tal proposito di "bossing".Si pensi a tal proposito al rapporto tra Randall e Fungo stesso, in cui lo spaventatore abusa della propria posizione dominante per rimarcare la propria superiorità nei confronti del suo assistente, incutendo terrore ed insultandolo.
- mobbing ascendente: gli atti persecutori, in tale caso, sono attuati da un dipendente verso un soggetto gerarchicamente superiore. Ricordiamo, per esempio, quando l’assistente del mostro George Sanderson, pensando che il suo capo fosse stato contaminato poiché toccato da un umano durante uno spavento, immediatamente segnala il fatto alla CDA tradendolo e reiterando la stessa condotta più volte nel corso del film.
b) mobbing orizzontale: in tale caso a "tormentare" la vittima ci pensano i colleghi stessi. Ciò può accadere a causa di numerose motivazioni, tra cui la gelosia, per alleviare lo stress o per "scaricare" le responsabilità lavorative ad essi spettanti, come accade in numerose scene del nostro film di riferimento in cui Fungo tende a deridere Mike per il suo aspetto.
- Comportamenti di tipo persecutorio posti in essere contro la vittima in modo mirato e reiterato (protratto) nel tempo. Possiamo infatti vedere i continui insulti e le perenni denigrazioni di Randall ai danni di Fungo.
- Danno alla salute, alla personalità o alla dignità del soggetto perseguitato, come si evince dalle scene in cui Fungo correva da una parte all’altra della fabbrica in palese stato di ansia ed agitazione.
- Intento persecutorio che va rilevato nella volontà di "tormentare" la vittima. Randall, infatti, nel film godeva nel vedere il terrore negli occhi di Fungo, traendo sempre più autostima nel denigrare il proprio assistente.
- Nesso di causalità tra il comportamento persecutorio ed il danno subito dal lavoratore. Come si evince dalla fiaba in questione, nel momento in cui Randall viene esiliato e la fabbrica riconvertita, lo stesso Fungo, prima in perenne stato di agitazione, ritrova serenità e fiducia in se stesso, divenendo, addirittura, uno dei mostri più divertenti per la “Monsters&Co”.