Il Lupo nella fiaba Cappucetto Rosso, dopo essere entrato nella casa della nonna e dopo averla mangiata, indossa i suoi vestiti e la cuffia, tira le tendine e rimane a letto in attesa dell'arrivo di Cappuccetto.
Entrata in casa, la bambina si accorge subito che la nonna è strana: cuffia abbassata sul viso, aspetto particolare, come le orecchie grandi, gli occhi grossi, le mani enormi e soprattutto la bocca spaventosa “Per mangiarti meglio!".
Oltre all'omicidio tentato della nonna e di Cappuccetto (visto che sopravvivono entrambe), il Lupo commette un altro reato, facendo finta di essere la nonna: sostituzione di persona previsto dall'art. 494 c.p..
In base a tale norma
"Chiunque, al fine di procurare a sé o ad altri un vantaggio o di recare ad altri un danno, induce taluno in errore, sostituendo illegittimamente la propria all’altrui persona o attribuendo a sé o ad altri un falso nome o un falso stato ovvero una qualità a cui la legge attribuisce effetti giuridici è punito, se il fatto non costituisce un altro delitto contro la fede pubblica, con la reclusione fino ad un anno".
Si tratta di un reato plurioffensivo, poiché tutela sia la pubblica fede, sia l’interesse del privato sul quale l'azione incide.
Dal momento che nella norma è prevista una clausola di sussidiarietà, essa sarà applicabile solo se il fatto non costituisce altro delitto contro la fede pubblica.
Per indurre taluno in errore, è necessaria una delle quattro condotte previste dalla norma, ovverosia
- la sostituzione illegittima della propria all'altrui persona;
- l'attribuzione a sé o altri di un falso nome o l'attribuzione a sé o altri un falso stato;
- la posizione civile o politica del soggetto, cittadinanza, capacità di agire o, infine,
- l'attribuzione a sé o altri di una qualità alla quale la legge attribuisce effetti giuridici.
La sostituzione si verifica se un soggetto si comporta in modo da far apparire se stesso come un’altra persona, proprio come il Lupo che prende i vestiti della nonna e si mette nel suo letto.
Il vantaggio e il danno non sono solo quelli economici (come nel caso del Lupo che vuole mangiare anche Cappuccetto Rosso) e lo scopo può essere persino lecito.
Il reato si consuma con l'induzione in errore e non è necessario che si realizzi il danno o il vantaggio e si può configurare il tentativo, quando l'agente usa i mezzi fraudolenti, ma non induce in errore.
L'elemento soggettivo è il dolo specifico, in quanto l'agente agisce per arrecare a sé o ad altri un vantaggio.
Viene punito per questo reato chi, utilizzando i dati ed il nome altrui, crea un falso profilo sui social network oppure chi apre un account di posta elettronica intestato a un'altra persona, per instaurare rapporti con altri, nonché chi pubblichi un annuncio su un sito web di incontri, utilizzando un falso profilo con le generalità di terzi.
E ancora, integra il delitto in esame la condotta di chi si sostituisce a un altro concorrente per svolgere la prova di lingua italiana per il rilascio del titolo scolastico necessario per il conseguimento del permesso di soggiorno di lunga durata.
Secondo la Suprema Corte il reato di sostituzione di persona può concorrere con quello di truffa, stante la diversità dei beni giuridici protetti, consistenti rispettivamente nella fede pubblica e nella tutela del patrimonio.
Pare applicabile l’aggravante prevista dall’art. 61 n. 5 c.p., poichè il Lupo ha approfittato di circostanze di tempo, di luogo o di persona, anche in riferimento all'età, tali da ostacolare la pubblica o privata difesa.
In particolare, ha approfittato del fatto di trovarsi nella casa della Nonna e dell’età di Cappuccetto Rosso, minorenne. In buona sostanza ha realizzato una condotta in danno di un soggetto che versa in condizione di minorata difesa. La giurisprudenza è concorde nel ritenere che l’espressione “anche in riferimento all’età” possa essere riferita sia all’età infantile, che a quella senile.
Inoltre, appare applicabile anche l’art. 81 c.p., poichè con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, commette in tempi differenti più violazioni di diverse disposizioni di legge.
Ed invero, il Lupo agisce ponendo in essere un preciso “disegno criminoso”: dopo aver parlato con Cappuccetto Rosso va dalla Nonna e la mangia, poi veste i suoi panni, sostituendosi alla stessa; infine, mangia Cappuccetto Rosso.
Il Lupo, tuttavia, non subirà una condanna – né per tentato omicidio, né per sostituzione di persona aggravata – visto che muore dopo l'intervento del cacciatore.