Il contratto concluso tra la zingara Esmeralda ed il capitano Febo integra un contratto simulato?
Procediamo con ordine.
- Esmeralda si è fatta beffe del giudice Claude Frollo in occasione della annuale Festa dei Folli celebrata nella pubblica piazza.
- Frollo, su tutte le furie, ordina la carcerazione della zingara.
- Esmeralda fugge nella cattedrale di Notre Dame.
- Il capitano Febo riesce ad individuare il nascondiglio di Esmeralda e, profondamente colpito dal coraggio e dalla bellezza di quest'ultima, ne approfitta per fare la sua conoscenza.
- Esmeralda: "Se non intendi arrestarmi, che cosa vuoi?" Febo: "Mi accontento del tuo nome".
- Un istante prima che Esmeralda comprendesse che il capitano era intenzionato a darle protezione i due vengono interrotti dal giudice Frollo che ordina la cattura della girovaga.
- Il capitano suggerisce ad Esmeralda di invocare il diritto di asilo. Febo: "Chiedi il diritto di asilo! (…) Mi dispiace signore (Frollo) ha invocato il diritto di asilo!".
- Esmeralda e Febo sanno bene che non è nelle intenzioni della zingara avvalersi del diritto di asilo invocato bensì utilizzano tale escamotage per sfuggire alla carcerazione.
In questi termini la pattuizione convenuta dal capitano e da Esmeralda può dirsi simulata.
Il contratto simulato consiste in una finzione concordata e trova espressa disciplina negli articoli 1414 e ss. codice civile.
Il contratto è simulato quando le parti pongono in essere l'esteriorità di una dichiarazione contrattuale al fine di poterla invocare di fronte a terzi ma sono tra loro d'accordo che gli effetti previsti dall'atto simulato non sono voluti e non si devono verificare.
Ciò che caratterizza la simulazione è il c.d. accordo simulatorio da intendersi come il patto con cui le parti si danno atto che il contratto formalmente stipulato è solo apparente mentre la situazione giuridica reale rimane quella anteriore all'atto.
La simulazione può essere relativa o assoluta.
La simulazione è assoluta quando le parti, nel c.d. accordo simulatorio, si limitano ad escludere la rilevanza giuridica del contratto simulato volendo lasciare immutata la situazione giuridica preesistente a tale patto.
Nella fiaba in esame l'accordo simulato consiste nell'invocare il diritto di asilo da parte della zingara Esmeralda quando, al contrario, l'intento della stessa (di cui il capitano ha piena consapevolezza) è quello di lasciare immutata la situazione preesistente l'accordo volendo semplicemente ed unicamente sfuggire al giudice Frollo; tant'è vero che ella, con l'aiuto del Gobbo di Notre Dame, lascerà la cattedrale poco tempo dopo. In altre parole, né Esmeralda né il capitano vogliono si producano gli effetti propri dell'invocato diritto di asilo.
La simulazione è relativa quando invece le parti oltre a stipulare il contratto simulato concludono un ulteriore negozio c.d. dissimulato, destinato a rimanere occulto.
Nell'ipotesi di cui si tratta i contraenti non intendono mantenere immutata la situazione così come esistente in precedenza l'accordo simulato bensì vogliono che si verifichino gli effetti giuridici dell'accordo dissimulato.
La simulazione relativa può configurarsi in tre "forme".
- Simulazione del tipo contrattuale: la simulazione che investe il tipo contrattuale.In via esemplificativa si pensi al caso in cui Quasimodo intenda donare il suo plastico della città di Parigi al gargolyeHugo, uno dei suoi migliori amici. Il Gobbo ritiene che ciò possa indispettire gli altri due amici, Victor e Laverne, pertanto decide di simulare un contratto di compravendita avente ad oggetto il summenzionato plastico con Hugo. In tale ipotesi, dunque, avremo due negozi: il primo simulato di compravendita relativamente al quale le parti non vogliono produca effetti giuridici ed il secondo dissimulato di donazione che produce effetti tra gli stipulati.
- Simulazione dell'oggetto: la simulazione che investe l'oggetto del contratto. In via esemplificativa si pensi al caso in cui Quasimodo intenda concedere in locazione a Febo il "vano campane di Notre Dame" dietro corresponsione della somma di Euro 500,00 mensili. Il Gobbo, tuttavia, non intende corrispondere all'Agenzia delle Entrate l'imposta di registro commisurata considerando tale somma e, pertanto, le parti indicano nel contratto un canone di locazione minore, ad esempio Euro 250,00, rispetto a quello effettivamente pattuito. In tale ipotesi avremo dunque due negozi: il primo simulato e registrato avente ad oggetto la somma di Euro 250,00 a titolo di canone di locazione (di cui l’Agenzia delle Entrate sarà a conoscenza) ed il secondo dissimulato avente ad oggetto la somma di Euro 500,00 a titolo di canone di locazione (che il Gobbo e Febo attueranno fra loro).
- Simulazione soggettiva o interposizione fittizi di persona: la simulazione che investe i soggetti del contratto. In via esemplificativa si pensi al caso in cui il gargolye Victor sia debitore nei confronti del mugnaio della somma di Euro 50.000,00, debito contratto per l'acquisto di numerosi sacchi contenenti chicchi di grano necessari a mantenere i suoi amati piccioni. Egli intende acquistare un ingente numero di posatoie per volatili e non vuole che il mugnaio lo venga a sapere. Pertanto, si accorda con Laverne ed il venditore di posatoie in questi termini: sarà Laverne (c.d. persona interposta o prestanome) a risultare formalmente acquirente delle posatoie nonostante gli effetti del contratto di compravendita si produrranno nei confronti di Victor obbligato, per l'effetto, al pagamento del prezzo. In tale ipotesi avremo dunque due negozi: il primo simulato di compravendita tra Laverne e il venditore di posatoie ed il secondo dissimulato tra Victor ed il venditore di posatoie.
Ricordate gente: niente è come sembra!