

Nella fiaba di Pinocchio, dopo aver ricevuto cinque zecchini d'oro da Mangiafuoco, il burattino si trova a dover gestire questa somma e prendere decisioni su come utilizzarla. Tuttavia, la sua ingenuità lo porta a impiegare il denaro in modo poco accorto, affidandoli al Gatto e alla Volpe. I due, infatti, gli raccontano dell'esistenza del Campo dei Miracoli, un luogo nel Paese dei Barbagianni dove, sotterrando una moneta d'oro, nel giro di poche ore crescerebbe un albero carico di monete. Ingenuo e fiducioso, Pinocchio si lascia ingannare e affida il suo denaro alla terra, convinto di poterlo moltiplicare facilmente.
Da un punto di vista giuridico, il gesto di Pinocchio potrebbe ricordare la dinamica di un contratto di mutuo.
Secondo l'articolo 1813 del Codice Civile, il mutuo è un contratto mediante il quale una parte, detta mutuante, consegna all'altra, detta mutuatario, una somma di denaro o altri beni fungibili, con l'obbligo per quest'ultima di restituire altrettanto della stessa specie e qualità, con o senza interessi.
Se volessimo trasporre questa nozione nel contesto della fiaba, Mangiafuoco potrebbe essere visto come un mutuante, poiché affida a Pinocchio una somma di denaro, e Pinocchio come mutuatario, in quanto riceve tale somma.
Nel contratto di mutuo, entrambe le parti assumono obblighi precisi. Il mutuante è tenuto a consegnare al mutuatario la somma di denaro o i beni fungibili pattuiti, mentre il mutuatario è obbligato a restituire quanto ricevuto, generalmente con l'aggiunta degli interessi se previsti.
Nel nostro caso, supponiamo che Mangiafuoco, prima di consegnare gli zecchini, stabilisca con Pinocchio un'intesa sulle modalità di restituzione del denaro, assumendo così pienamente il ruolo di mutuante. Il burattino, a sua volta, accetterebbe tali condizioni, configurandosi come mutuatario.
Il mutuo presenta alcune caratteristiche fondamentali.
In primo luogo, si tratta di un contratto reale, ossia si perfeziona solo con la consegna effettiva del denaro o dei beni fungibili, e non semplicemente con l'accordo verbale o scritto tra le parti. Questo aspetto si manifesta chiaramente nel momento in cui Pinocchio riceve fisicamente le monete d'oro da Mangiafuoco.
In secondo luogo, il mutuo è un contratto traslativo, poiché i beni ricevuti passano di proprietà al mutuatario, che può disporne liberamente. Pinocchio, infatti, una volta ricevuti gli zecchini, decide autonomamente come utilizzarli, dimostrando così di avere piena disponibilità del denaro.
Un altro aspetto rilevante è che il mutuo può essere o gratuito o oneroso: salvo diverso accordo, il mutuatario può essere tenuto a corrispondere degli interessi come compenso per l'utilizzo del denaro. Immaginiamo che Mangiafuoco, commosso dalle lacrime di Pinocchio, gli presti alcuni zecchini ma stabilisca che, al momento della restituzione, egli dovrà restituire una somma superiore. In tal caso, si avrebbe un mutuo oneroso, in cui il debito del mutuatario cresce nel tempo a causa degli interessi.
Infine, l'oggetto del contratto di mutuo può consistere in denaro o beni fungibili, cioè beni materiali che sono intercambiabili tra loro per natura, qualità e valore. Un classico esempio è rappresentato dalla moneta d'oro: ogni moneta ha lo stesso valore e può essere sostituita da un'altra dello stesso tipo senza modificare il contenuto del contratto. Lo stesso vale per beni come il grano. Supponiamo che Mangiafuoco presti a Pinocchio dieci sacchi di grano, con l'accordo che gli vengano restituiti alla scadenza. Pinocchio non sarà obbligato a restituire proprio quei sacchi, ma altri equivalenti per quantità e qualità, rispettando così la fungibilità dell'oggetto.
Come si estingue invece il contratto di mutuo? Aspettate la prossima fiaba…