Malefica: “Bene, ma che splendida adunanza, Re Stefano. Reali, nobili, signori, e… ahahah, ma che buffo! Perfino la plebe. Mi ha addolorato moltissimo di non ricevere un invito”
Fata Serenella: “Non eri gradita“.
Malefica: “ Non ero…?! Oh, che situazione imbarazzante. Speravo si trattasse puramente di una svista. Oh be’, se è così, forse è meglio che me ne vada.”
Vi ricordate di questo dialogo tra la perfida Malefica e la fata Serenella? Siamo all'inizio della fiaba la "Bella addormentata nel bosco". Re Stefano ha bandito una sontuosa festa per celebrare la nascita della principessa Aurora. La strega Malefica non è stata invitata e, per punire i Sovrani, maledice la principessina.
Oltre all'episodio della maledizione, durante la festa per il battesimo d'Aurora accade anche un evento piacevole: Re Stefano conclude un accordo con Re Ubaldo, promettendo la mano della principessa al figlio di quest'ultimo, il giovane principe Filippo. Lo scopo dell'accordo tra i due sovrani è chiaro: unire in un vincolo indissolubile i due regni.
Questo esempio ci consente di parlare di un istituto del diritto amministrativo disciplinato dalla Legge 241/90: gli accordi tra le Pubbliche Amministrazioni.
Come le persone fisiche, anche le Pubbliche amministrazioni possono concludere degli accordi tra di loro "per disciplinare lo svolgimento in collaborazione di attività di interesse comune" (art. 15, comma 1, Legge 241/90).
L'utilizzo di tali strumenti da parte dei soggetti pubblici riveste un' importanza cruciale: attraverso gli accordi, infatti, le Pubbliche amministrazioni possono cooperare tra di loro, unendo le forze e le risorse di cui dispongono per realizzare attività di rilevante interesse pubblico.
Per tornare all'episodio di cui sopra, l'accordo che interviene tra i due Sovrani consentirà ai due regni – Pubbliche amministrazioni, attraverso il futuro matrimonio tra Aurora e Filippo, di assumere in maniera congiunta nuovi impegni e di porre in essere iniziative in grado di soddisfare i sudditi. Immaginiamo, ad esempio, che l'accordo tra i due regni abbia ad oggetto la realizzazione di un nuovo parco giochi, di cui i figli dei sudditi possono usufruire. L'accordo, in questo caso, consentirà di abbattere i costi e i tempi per la realizzazione del parco, grazie all'utilizzo in sinergia degli operai specializzati di entrambi i regni.
Per quanto concerne la disciplina degli accordi tra Pa, l'art. 15 rinvia ai commi 2 e 3 dell'art. 11 della Legge 241/90 che, a sua volta, detta la disciplina degli accordi integrativi o sostitutivi del provvedimento (e che vengono conclusi tra Pa e interessati).
La legge, in particolare, richiede che gli accordi tra Pubbliche amministrazioni siano stipulati per atto scritto a pena di nullità (requisito della forma scritta ad substantiam), salvo che la legge disponga in maniera diversa. Ne consegue che l'eventuale accordo orale tra Re Stefano e Re Ubaldo, non rivestendo la forma scritta, sarebbe nullo e inefficace fin dal momento della sua conclusione.
Comporta nullità degli accordi, inoltre, la mancata sottoscrizione degli stessi con firma digitale, con firma elettronica avanzata, o con altra firma elettronica qualificata (art. 15, comma 2 bis, Legge 241/90).
Sussistono due ulteriori aspetti da tenere in considerazione.
Innanzitutto, agli accordi tra le PA si applicano, ove non diversamente previsto, "i principi del codice civile in materia di obbligazioni e contratti in quanto compatibili" (art. 11, comma 2, al quale l'art. 15 fa espressamente rinvio).
Si può pensare, ad esempio, al principio di buona fede e correttezza che dovrà essere rispettato, nell'esecuzione dell'accordo, dai regni di Re Stefano e di Re Ubaldo.
Inoltre, analogamente a quanto già visto per i provvedimenti amministrativi (clicca qui per la definizione di provvedimento amministrativo) anche l'accordo tra Pubbliche amministrazioni dovrà essere motivato in maniera adeguata e, in particolare, la sua conclusione dovrà essere finalizzata alla soddisfazione di un interesse pubblico.
Nell'esempio sopra fatto, l'accordo tra i due Sovrani può considerarsi correttamente motivato: infatti, attraverso l'accordo, i due Regni intendono collaborare tra di loro per poter realizzare progetti in grado di migliorare la qualità della vita dei loro sudditi.