"Stellina fatata, d'argento ammantata che brilli nel cielo fai in modo fatina che il sogno si avveri".
Con queste parole Geppetto, prima di andare a dormire, esprime alla stella dei desideri che Pinocchio possa essere un bambino vero. Quella stessa notte la stella scende dal cielo ed assume le sembianze di una fata vestita d'azzurro, la Fata Turchina, e dona la vita a Pinocchio.
La mattina seguente Geppetto scopre che il suo desiderio è diventato realtà: Pinocchio è un bambino!
Ora, immaginiamo che il povero falegname muoia a causa di una grave malattia. A livello giuridico, si apre una successione mortis causa, nella quale l'avente causa è Pinocchio e il dante causa, Geppetto.
Supponiamo però che Pinocchio non manifesti immediatamente la sua volontà di accettare l'eredità di Geppetto. Poiché il patrimonio ereditario necessita di un titolare per essere gestito e amministrato è necessario ricorrere a una soluzione provvisoria, ossia alla giacenza dell'eredità.
Essa, inoltre, prevede la nomina di un curatore che nel nostro esempio è la coscienza di Pinocchio: il Grillo Parlante.
La domanda che ci poniamo è la seguente: in che cosa consiste la figura del curatore dell'eredità giacente?
Il primo comma dell'articolo 528 del codice civile dispone che: "Quando il chiamato non ha accettato l'eredità e non è nel possesso di beni ereditari, il tribunale del circondario in cui si è aperta la successione, su istanza delle persone interessate o anche d'ufficio, nomina un curatore dell'eredità". Dunque, poiché il chiamato si trova in una posizione di incertezza se accettare o meno l'eredità, egli non può essere nominato come curatore.
Inoltre, il comma 2 del citato articolo dispone che la nomina del curatore avviene con un decreto del tribunale a cura di un cancelliere e deve essere "pubblicato per estratto nel foglio degli annunzi legali della provincia e iscritto nel registro delle successioni".
Ai sensi dell'art. 529 del codice civile il curatore dell'eredità giacente svolge diverse attività, quali:
- Attività preliminare. Essa consiste nella redazione dell'inventario dei beni. Ad esempio, il Grillo Parlante, in qualità di curatore, deve presentare una lista di tutti i beni mobili e immobili facenti capo all'asse ereditario di cui è titolare. Inoltre, dal momento che la giacenza dell'eredità è temporanea, è compito del curatore cercare nuovi eredi.
- Attività di amministrazione. Essa consiste nella gestione e amministrazione di tutto il patrimonio ereditario. Ad esempio, il Grillo Parlante può concludere un contratto di mutuo oppure stipulare un contratto di locazione sulla casa del povero falegname e riscuotere così i canoni di locazione e sostenere tutte le spese dell'asse ereditario.
- Attività di liquidazione. Essa riguarda il pagamento di tutti i debiti ereditari e dei legati.
- Attività di rendiconto. Essa rappresenta una forma di controllo sulla gestione del compendio ereditario che può essere esercitata dai creditori, dai legatari o dagli interessati. Tale rendiconto deve essere approvato dal Tribunale che esercita la vigilanza sull'operato del curatore.
Infine, ai sensi dell'articolo 532 del codice civile: "Il curatore cessa dalle sue funzioni quando l'eredità è stata accettata".
Supponiamo che dopo due mesi il nostro amato burattino Pinocchio decida di accettare il patrimonio del defunto padre Geppetto. Con l'accettazione di Pinocchio, ossia del chiamato, non è più necessario l'intervento del Grillo Parlante in qualità di curatore. Tale momento coincide con la cessazione della giacenza.
Le altre due cause di cessazione delle funzioni del curatore, e di conseguenza dell'eredità giacente, sono: l'assenza di beni ereditari e se il chiamato rinuncia all'eredità e devolve tutto allo Stato.