Il contratto concluso tra il Gran Visir Jafar ed il ladruncolo Gazeem personaggi della celebre fiaba: "Aladdin", è rescindibile da Gazeem mediante l'azione ex art. 1448 c.c.?
Prima di identificare in Aladin il prescelto, l’unico a poter varcare incolume la soglia della Caverna delle Meraviglie, Jafar tenta infruttuosamente di entrare in possesso della lampada incaricando il povero ladruncolo Gazeem.
L'obbligazione contratta prevede che Gazeem entri nell'antro, prenda la lampada magica e la consegni al Gran Visir in cambio potrà godere dello straordinario tesoro custodito nella Caverna.
L'articolo 1448 c.c. stabilisce che: "Se vi e’ sproporzione tra la prestazione di una parte e quella dell’altra, e la sproporzione è dipesa dallo stato di bisogno di una parte, del quale l’altra ha approfittato per trarne vantaggio, la parte danneggiata può domandare la rescissione del contratto.
L’azione non e’ ammissibile se la lesione non eccede la meta’ del valore della prestazione che deve essere eseguita o promessa dalla parte danneggiata aveva al tempo del contratto.
La lesione deve perdurare fino al tempo in cui la domanda e’ proposta.
Non possono essere rescissi per causa di lesione i contratti aleatori.
Sono salve le disposizioni relative alla rescissione della divisione."
L'azione generale di rescissione consiste nella tutela apprestata dall'ordinamento civilistico in favore di una parte che, versando in stato di bisogno, stipula un contratto a condizioni inique.
L'azione ex art. 1448 c.c. è esperibile solo nell'ipotesi in cui il contratto concluso sia commutativo.
Un contratto è commutativo quando le prestazioni reciproche sono stabilite in precedenza ed in modo che tra esse vi sia corrispondenza. Si contrappone a tale categoria contrattuale quella concernente il contratto aleatorio.
Il contratto aleatorio è quel negozio in cui il valore della prestazione o della controprestazione dipende da un fattore di incertezza che si può risolvere a vantaggio dell'una o dell'altra parte. Detto contratto è, pertanto caratterizzato dall'assunzione del rischio come elemento determinante l'oggetto.
Tipico esempio di contratto aleatorio è il contratto di assicurazione.
Si pensi al caso in cui Aladdin decida di assicurare il Tappeto Volante per eventuali danni che Tappeto, circolando, cagioni a terzi. In forza di detta pattuizione la società assicurativa "Oasi nel Deserto" si impegna a manlevare Aladdin da eventuali richieste di risarcimento danni cagionati a terzi da circolazione di tappeto volante ed, in cambio, il furfantello da strada si impegna a corrispondere alla "Oasi nel Deserto" l'importo pattuito a titolo di premio assicurativo.
È del tutto incerto l'evento per cui Tappeto crei danni a terzi e l'assicurazione sia tenuta a risarcirli.
Torniamo però all'azione generale di rescissione per lesione.
Per l'esperibilità della tutela ex 1448 c.c. devono sussistere simultaneamente due requisiti oggettivi ed un requisito soggettivo. I due requisiti oggettivi sono:
- la lesione c.d. ultra dimidium (ovvero che ecceda la meta’ del valore della prestazione che deve essere eseguita o promessa dalla parte danneggiata) ed attuale (per attualità deve intendersi che la lesione deve perdurare fino al tempo di proposizione della domanda)
- lo stato di bisogno del contraente, c.d. parte danneggiata, che accetta la sproporzione. Circa il concetto di "stato di bisogno" è opportuno precisare che è sufficiente ad integrare tale condizione una difficoltà economica anche momentanea tale da influire sulla libera determinazione a contrarre e da costituire motivo di accettazione della sproporzione fra le prestazioni da parte dello stipulante danneggiato.
Bisogna tenere ben distinto il contratto concluso in stato di bisogno, rescindibile ai sensi dell'art. 1448 c.c., dal contratto concluso in stato di pericolo, rescindibile ai sensi dell'art. 1447 c.c.. Di tale ultima tipologia di tutela tratteremo in un prossimo articolo!
3. Il terzo ed ultimo requisito, quello soggettivo, è la consapevolezza dell'altro contraente, c.d. parte avvantaggiata o profittante, dello stato di bisogno dell'altra e volontà di profittare di detta condizione.
Nell'episodio fiabesco che si analizza sia gli elementi oggettivi che l'elemento soggettivo sussistono.
Il ladruncolo accetta la proposta contrattuale del Gran Visir del Sultano in quanto necessitante di denaro. Gazeem versa, senza dubbio, in stato di bisogno.
Il contratto stipulato prevede che Gazeem entri nella Caverna delle Meraviglie prenda la lampada e la consegni a Jafar in cambio potrà godere del tesoro della Caverna.
Prima di entrare nella Caverna il guardiano lo avverte che solo il prescelto può entrare nell'antro magico e precisamente colui che: "cela in sé il proprio valore, un diamante allo stato grezzo".
Chi si cimenti nella ricerca della lampada magica senza soddisfare il requisito appena descritto è condannato ad essere inghiottito e sepolto per sempre nella Caverna.
Tanto premesso è evidente che le prestazioni sono decisamente sproporzionate!
Jafar è tenuto esclusivamente a consentire che Gazeem goda del tesoro mentre il ladruncolo potrebbe perdere la sua stessa vita in forza dell'obbligazione assunta.
Indubbio è altresì la circostanza per cui il Gran Visir sia a conoscenza ed approfitti dello stato di bisogno in cui versa il malcapitato ladruncolo. Ciò è confermato dal fedele servitore di Jafar, il pappagallo Iago, che beffardo si rivolge al suo padrone dicendo: "Senti, ma dove lo hai trovato quel morto di fame?".
Gazeem, per nulla convinto di essere quel "diamante grezzo", tenta comunque la sorte e subisce lo sfortunato destino.
Jafar prende atto che Gazeem non era il candidato adatto ad affrontare l'impresa commissionata e che deve continuare la ricerca dell'uomo valoroso cui l'accesso è consentito. Iago ironico afferma: "Questa si che è una sorpresa! Ma che mi dici? Guarda adesso mi viene un infarto e ci resto secco per la sorpresa!".
Tale dichiarazione rafforza ancor più la tesi per cui le prestazioni dedotte nell'obbligazione summenzionata erano decisamente sproporzionate!
In conclusione è indubbio che Gazeem avrebbe potuto invocare la tutela ex art. 1448 c.c. e, per l'effetto, rescindere dal contratto.
Si può certamente affermare che l'esperimento di tale azione gli avrebbe salvato la pelle!
Dalla fiaba dobbiamo, pertanto, trarre un importante insegnamento: consultare sempre un avvocato!