Chi non ricorda Mulan, l'eroina Disney che ha sfidato le norme sociali del suo tempo per salvare la propria famiglia e il suo paese? La sua storia è uno spunto per esplorare le riflessioni di Iris Marion Young, filosofa e attivista statunitense (1949-2006), esposte nel saggio “On Female Body Experience: Throwing Like a Girl and Other Essays” (2005). Young analizza come le donne vivano e percepiscano il proprio corpo all’interno di una società patriarcale, evidenziando le limitazioni imposte non dalla biologia, ma dalle norme sociali.
Nel cartone, Mulan è una giovane ragazza e l'unica figlia dell'anziano veterano militare Fa Zhou. La società patriarcale cinese del suo tempo impone che le donne onorino la propria famiglia dimostrando la loro idoneità al matrimonio. Mulan, però, non si conforma alle aspettative: è poco incline al ruolo di futura moglie e viene considerata una disgrazia per la famiglia.
Quando il villaggio annuncia la chiamata alle armi per difendere il paese dagli Unni, Mulan decide di proteggere il padre, troppo anziano per combattere, arruolandosi al suo posto. Travestita da uomo e accompagnata dal drago Mushu, si unisce all'esercito. Tuttavia, le donne non possono arruolarsi: si ritiene che non siano fisicamente adatte a certe attività. Questa convinzione riflette ciò che Young definisce come una costruzione sociale che modella il modo in cui le donne usano e occupano lo spazio.
Nel saggio “Throwing Like a Girl“, Young prende le mosse dall'esempio del lancio di una palla. Spiega che le donne, in quest'azione, tendono a non coinvolgere tutto il corpo nel movimento, a differenza degli uomini. Questa limitazione non è biologica, ma riflette una condizione che Young chiama trascendenza ambigua: il corpo femminile è percepito come fragile, da proteggere e limitare, piuttosto che come un mezzo per agire e muoversi.
All’inizio del cartone, Mulan incarna questa dinamica. Intrappolata in un ruolo che le impone grazia e docilità, non si sente a proprio agio. Grazie alla sua esperienza nell'esercito, Mulan si riappropria del proprio corpo, trasformandolo in uno strumento di azione.
Il percorso di Mulan riflette il passaggio dalla trascendenza ambigua alla piena “agency“, ovvero capacità di agire, corporea. Travestita da uomo, entra in un ambiente che valuta la forza fisica e la strategia, ma inizialmente fatica ad adattarsi. Il cambiamento avviene grazie alla sua determinazione e alla pratica.
Mulan dimostra che i limiti non sono biologici, ma il risultato di una mancanza di opportunità causata dalle norme sociali.
Young sottolinea che le donne, a causa delle pressioni sociali, tendono a limitare i loro movimenti entro uno spazio ristretto. Mulan sfida questa dinamica: mostra le sue capacità nel campo di battaglia, appropriandosi di uno spazio tradizionalmente maschile. Nel confronto finale con Shan Yu, Mulan utilizza il suo corpo sovvertendo le aspettative di genere.
Mulan, dunque, rappresenta un esempio delle teorie di Iris Marion Young sulla corporeità femminile. Dimostra che i limiti imposti al corpo delle donne non sono biologici, ma il risultato di una imposizione sociale. La sua trasformazione dimostra la possibilità di superare le barriere culturali, riappropriandosi del proprio corpo e di tutto lo spazio disponibile.