Tra le scene memorabili de Il Re Leone, c’è sicuramente il dialogo tra Mufasa e suo figlio Simba.
Mufasa: “Guarda Simba, tutto ciò che è illuminato dal sole è il nostro regno.”
Simba: “Wow.”
Mufasa: “Il regno di un re nasce e tramonta come il sole. Un giorno, Simba, il sole tramonterà su tuo padre e sorgerà con te come nuovo re.”
Simba: “E questo sarà tutto mio?”
Mufasa: “Tutto quanto.”
Simba: “Tutto ciò che è illuminato dal sole…”
Questo dialogo rappresenta un chiaro esempio di accettazione tacita dell'eredità.
In tal senso, l’art. 459 del codice civile stabilisce che:
“L’eredità si acquista con l’accettazione. L’effetto dell’accettazione risale al momento in cui si è aperta la successione”.
La norma stabilisce che, per diventare erede e acquisire i diritti sull'eredità, è necessario accettarla formalmente.
L'accettazione ha effetto retroattivo, cioè vale a partire dalla data in cui si è aperta la successione, ovvero dalla morte del defunto.
Secondo l’articolo 480 del codice civile, il chiamato all’eredità ha un termine di 10 anni dalla data della morte per accettare l'eredità.
Se non esercita questo diritto entro tale periodo, perde ogni diritto sui beni ereditari.
Ad esempio, quando Mufasa muore, Simba è chiamato a succedere al padre come re del regno, ma per vari motivi non accetta subito questo ruolo e lascia la Terra del Branco.
Simba ha a disposizione dieci anni di tempo per accettare l'eredità.
Se dovesse trascorrere questo termine senza che egli accetti il ruolo, perderebbe definitivamente la possibilità di essere il re del regno.
Per fortuna, Simba ritorna nella Terra del Branco, assumendo ufficialmente la carica di re ed accettando di conseguenza l’eredità di Mufasa.
La sua accettazione ha effetto retroattivo: simbolicamente, è come se fosse stato il legittimo re fin dalla morte di Mufasa.
Una volta accettata, Simba potrà esercitare il suo diritto di erede, acquisendo il patrimonio del padre Mufasa e gestendo il regno in modo pieno.
L’accettazione può avvenire in due forme:
1. Espressa: effettuata tramite un atto pubblico o una scrittura privata (vedi l'articolo al seguente link).
Supponiamo che dopo la morte di Mufasa, Simba decide di accettare formalmente l’eredità e il ruolo di re. Per farlo, torna alla Rupe dei Re e fa un annuncio ufficiale di fronte a tutti gli abitanti del regno, dichiarando la sua volontà di prendere il posto di suo padre. Questo sarebbe l'equivalente di un atto pubblico con cui Simba manifesta chiaramente e ufficialmente la sua accettazione del titolo e delle responsabilità.
2. Tacita: realizzata attraverso comportamenti che presuppongono l’accettazione dell’eredità, rivelando così la volontà implicita di accettarla.
Ad esempio Simba, dopo essere stato lontano per anni, torna alla Terra del Branco ma non fa alcuna dichiarazione formale per accettare il ruolo di re. Tuttavia, inizia ad agire come tale: affronta Scar, ripristina la giustizia nel regno e si assume le responsabilità che spettavano a suo padre. Pur senza una dichiarazione ufficiale, il suo comportamento lascia chiaramente intendere la volontà di prendere il posto di Mufasa, poiché Simba si comporta e viene riconosciuto da tutti come il nuovo re.
In questo articolo ci concentreremo sull'accettazione tacita dell’eredità, esaminandone le caratteristiche, le modalità di esercizio e le conseguenze giuridiche.
Per accettazione tacita dell'eredità si intende l'insieme di atti compiuti dall’erede che, pur non formalmente dichiarati, presuppongono un consenso all’eredità. Essa si verifica quando l’erede compie atti di amministrazione o disposizione dei beni ereditati, come pagare i debiti del defunto o alienare beni, senza esplicitare formalmente l’accettazione.
Nel caso specifico, dopo la morte di Mufasa, Simba non dichiara formalmente di accettare l’eredità paterna perché si sente responsabile della morte del padre e, manipolato da Scar, fugge dalla Terra del Branco per evitare il dolore e il senso di colpa. Questa fuga rappresenta una rinuncia implicita al ruolo di erede, dato che Simba, convinto di non essere degno, sceglie di vivere lontano dal regno e senza rivendicare i suoi diritti.
Solo più avanti, spinto dagli amici e dalla guida di Rafiki, Simba comprende che la sua vera responsabilità è tornare e assumere il ruolo che gli spetta. Quando decide di affrontare Scar e riprendere il trono, accetta di fatto l'eredità paterna e i diritti che ne derivano, tornando a essere l'erede legittimo di Mufasa.
Perché l’accettazione tacita sia valida, devono essere soddisfatti alcuni requisiti:
– Comportamento inequivocabile: gli atti dell’erede devono dimostrare chiaramente la volontà di accettare l’eredità. Ad esempio, il semplice fatto che Simba erediti il regno di Mufasa non è sufficiente a dimostrare in modo inequivocabile la sua volontà di accettare l'eredità; è necessaria infatti un’azione che dimostri un coinvolgimento attivo nella gestione del patrimonio ereditario. Simba, affrontando Scar e riprendendo il ruolo di re, mostra la volontà di accettare non solo il potere ma anche le responsabilità che ne derivano.
– Conoscenza dell'eredità: l’erede deve essere consapevole della propria posizione e dei beni ereditari nel senso che deve conoscere sia il fatto della morte del defunto sia il proprio diritto a succedergli. Ad esempio, se Mufasa fosse morto lontano da Simba e quest'ultimo non fosse stato informato né della morte del padre né del suo diritto a succedergli come re, non potrebbe essere considerato un accettante perché manca la conoscenza essenziale per manifestare la volontà di accettare l’eredità. In altre parole, non essendo a conoscenza del fatto che esiste un’eredità e che lui è l'erede, non avrebbe la possibilità di esprimere la volontà necessaria a diventare l'erede di Mufasa.
– Assenza di dichiarazioni di rinuncia: se, travolto dal dolore per la perdita del padre, Simba dichiarasse di voler rinunciare a tutto ciò che gli ricorda Mufasa, non potrebbe essere considerato accettante in quanto una dichiarazione di rinuncia manifesta esplicitamente la volontà di non accettare l’eredità.