Shrek è un orco e notoriamente l'orco è un personaggio cattivo e soprattutto orrendo. Tuttavia, Shrek non è affatto cattivo e, dopo averlo conosciuto, non risulta nemmeno orrendo. Anzi!
Il problema è che nessuno vuole approfondire la sua conoscenza proprio per il suo aspetto mostruoso: enorme e verde.
Shrek in un bellissimo dialogo con Chiuchino, l'asino parlante, afferma "Il mondo sembra avere un problema con me. Le persone mi guardano in faccia e fanno "ahhh aiuto scappate. Grosso stupido orrendo orco". Mi giudicano ancora prima di conoscermi".
Del resto lo stesso Chiuchino, parlando con Fiona, dice con riferimento a Shrek, che è
"un'orribile orrenda bestia" e, ancora,
"Shrek è orrendo 24 ore al giorno".
Fiona dice a Chiuchino:
"Chi amerebbe mai una bestia così orrenda e rivoltante?".
Shrek sente queste parole e si sente profondamente offeso. In realtà Fiona sta parlando di se stessa, quando di notte si trasforma in orchessa; tuttavia non si può negare che pronunci parole denigratorie nei confronti della categoria degli orchi.
Sebbene le parole utilizzate da Chiuchino, Fiona e da coloro che vedono o incontrano Shrek, siano oggettivamente offensive, nessuno di loro commette un reato: non sussistono, invero, i presupposti per il delitto di diffamazione e, quindi, Shrek non ne è vittima.
Tale reato è previsto dall'art. 595 c.p. che punisce chi, comunicando con più persone, offende l’altrui reputazione.
Se l’offesa consiste nell’attribuzione di un fatto determinato o se l’offesa è recata col mezzo della stampa o con qualsiasi altro mezzo di pubblicità, ovvero in atto pubblico, la pena è aumentata.
È un delitto contro l'onore ed è rivolto a tutelare la reputazione delle persone.
Il concetto di reputazione ricomprende sia l'onore in senso oggettivo (la stima che gli altri hanno della sfera morale di una persona, nell’ambiente in cui vive e opera), sia l’onore in senso soggettivo, vale a dire il sentimento di ognuno di noi della propria dignità morale.
La diffamazione è punibile a querela della persona offesa (art. 597 c.p.). Inoltre, non è punibile chi ha agito nello stato d’ira determinato da un fatto ingiusto altrui e subito dopo di esso (c.d. provocazione prevista dall’art. 599 c.p.).
La diffamazione è un reato di evento che si consuma nel momento e nel luogo in cui i soggetti – terzi rispetto all'agente all'offeso – percepiscono l'aggressione offensiva. In caso di diffamazione online mediante un post su un blog, il reato si consuma nel momento della pubblicazione.
Sotto il profilo soggettivo è sufficiente il dolo generico, ossia la coscienza e volontà dell’offesa e della sua comunicazione a due o più persone.
Requisiti essenziali per l'integrazione del reato, oltre all'offesa all'altrui reputazione, sono: l'assenza dell'offeso e la comunicazione "con più persone".
Per quanto riguarda il primo presupposto, l'assenza dell'offeso, comporta proprio per quest'ultimo, l’impossibilità di percepire direttamente l'affermazione diffamatoria e, conseguentemente, l'impossibilità di difendersi.
Ed è per questo che Shrek, sebbene oggettivamente denigrato, non può essere considerato vittima di diffamazione.
Infatti le persone che incontrano Shrek affermano in sua presenza che è 'un'orrenda bestia'.
Shrek è quindi vittima di ingiuria che è stata depenalizzata: in buona sostanza, l'ingiuria non è più reato, ma fatto illecito per il quale è possibile chiedere il risarcimento del danno.
Per quanto concerne la comunicazione con più persone, è necessaria la presenza di almeno due soggetti in grado di percepire le parole diffamatorie (esclusi l’agente e la persona offesa).
La giurisprudenza ritiene configurato il delitto anche quando l’offesa è comunicata ad una persona sola, ma questa la riferisce ad altre.
Pertanto, quando Fiona e Chiuchino parlano – affermando che Shreck è orrendo – lo fanno da soli, senza la presenza di terzi.
Povero Shrek e povera Fiona, giudicati 'orrendi' e 'ripugnanti' senza poter mostrare la loro bellezza interiore.
Ma, come in ogni fiaba, c'è un happy ending e si può con tutta tranquillità affermare che essi vissero per sempre (orrendamente) felici e contenti!