Tra i temi più importanti della filosofia del diritto e anche tra quelli più trattati nelle fiabe vi è indubbiamente quello della libertà. Aurora di La bella addormentata è libera oppure soggetta alla maledizione di Malefica? Cenerentola è libera o deve sottostare allo scocco della mezzanotte? E, invece, Biancaneve può liberamente entrare in casa dei nanetti e trascorrervi la notte? Sarà di quest’ultimo caso che parleremo nell'affrontare una delle dicotomie, ormai divenute classiche, della filosofia del diritto, ovvero quella tra libertà negativa e positiva, di cui Norberto Bobbio e Isaiah Berlin danno una delucidazione.
Pensiamo ora a una scena di Biancaneve: dopo aver vagato per ore nel bosco, lei trova una casa vuota, che scoprirà poi essere abitata da sette nani, e vi si ferma per la notte. Immaginiamo che nel regno di Biancaneve non vi fosse alcuna legge che le impedisse di fare ciò e, dunque, di entrare nella casa di qualcun altro. In quel caso Biancaneve sarebbe stata libera di fermarsi nella casa dei sette nani per la notte? La risposta è sì, secondo la definizione di libertà negativa. Quest'ultima è stata formulata da Thomas Hobbes per il quale la libertà è l'assenza di impedimenti esterni che ostacolino un uomo nel fare ciò che vuole. Nel contesto politico, dunque, possiamo dedurre che la libertà negativa consiste nell'agire come si vuole in tutto ciò che la legge non regola. Capiamo che maggiore è l'area che la legge non regola, maggiore è la libertà negativa degli uomini dato che le leggi regolano una parte delle azioni dei cittadini, non la totalità.
Passiamo ora alla regina e alla famosa mela avvelenata. La regina è, indubbiamente, libera di fare ciò che vuole e anche di far mangiare a Biancaneve una mela avvelenata. Infatti, anche se così facendo ha causato lo stato di morte apparente di Biancaneve, nessuno può punirla per la sua azione. Perché? Perché le leggi del regno sono date da lei stessa. In questo consiste la definizione di libertà positiva data da Rousseau: per il filosofo francese essere liberi vuol dire non obbedire ad altre leggi se non a quelle che noi stessi ci siamo dati (Contratto sociale). Da questo concetto di libertà positiva si sviluppa poi anche la teoria democratica quando a darsi le leggi non è solo il sovrano ma tutta la popolazione. Della libertà positiva esistono, però, altre due definizioni su cui non ci soffermeremo.
Questi i due sensi di libertà che la filosofia del diritto ha formulato. Come comportarsi di fronte a questa dicotomia? Diverse sono le opzioni: affermare che il vero concetto di libertà sia solo uno oppure accettare la polisemia del termine. Il diritto e le fiabe ci hanno mostrato, però, che i diversi significati di libertà sono ugualmente sostenibili e che pretendere che ci sia una sola vera interpretazione del termine è sbagliato. Ecco che, dunque, dobbiamo costruire e accettare una visione che mostri i diversi aspetti del concetto e capire che sia Biancaneve che la regina godono di libertà, seppure con accezione diversa del termine.