"Chiunque priva taluno della libertà personale è punito con la reclusione da sei mesi a otto anni." dichiara l'art. 605 del codice penale che vieta tassativamente tutti quei comportamenti posti in essere da un soggetto che limitano (in tutto o in parte) la libertà personale di un soggetto.
Proprio come succedeva in Lilly e il Vagabondo in cui quei poveri cani randagi (le nostre "persone" di riferimento) venivano sequestrati dal famoso e terribile accalappiacani (una delle parole più complicate da dirsi in italiano) che li rinchiuderva nel canile limitandoglicosi ogni di godimento della loro libertà personale.
Ma, che si intende per libertà personale? Bene, bisogna fare riferimento all'art.13 della Costituzione in cui viene sancita l'inviolabilità della libertà personale che, seguendo l'interpretazione maggioritaria data anche dalla Corte, non la intende esclusivamente (come ha fatto erroneamente la dottrina minoritaria) con la sola libertà di movimento, ma in senso ampio, a 360 gradi.
E quindi? Qualsiasi comportamento che violi o limiti la sfera personale di qualsiasi essere umano.
Tre le aggravanti: a) se il sequestro viene fatto a danno di un ascendente, di un discendente o del coniuge b) da un pubblico ufficiale con abuso dei poteri inerenti alle sue funzioni c) qualora vi sia il fine di trarne profitto (sequestro di persona a scopo di estorsione art.630 cp.).