La ricca e bella Adelaide sa benissimo oramai che è semplicemente una "povera vecchia" e che i tempi di quando era la famosa cantante dell'Opera sono finiti.
Ma, astutamente, si fa accompagnare, servire e riverire, in quasi tutte le operazioni della sua vita quotidiana, da Edgar, il suo maggiordomo.
Questi, miei cari, sono i presupposti dell'amministrazione di sostegno, l'istituto nato con la legge 6 del 9 gennaio 2004, che mira a tutelare le persone prive di totale o parziale autonomia nel provvedere e realizzare i propri interessi con il supporto dell'amministratore di sostegno (Edgar), una figura nominata dal diretto interessato o dal giudice tutelare e annotata a margine dell'atto di nascita del beneficiario che, temporaneamente o permanentemente, aiuta il diretto interessato (Adelaide) nell'espletamento di funzioni sia a carattere personale sia patrimoniale, limitando il meno possibile la capacità d'agire dell'amministrato (Adelaide).
Infatti, se per l'interdizione o l'inabilitazione si ha una maggiore o minore perdita della capacità d'agire, nell'amministrazione di sostegno, il soggetto si trova (il più delle volte) in un temporaneo stato di difficoltà e, per questo, richiede aiuto ad un soggetto terzo, l'amministratore di sostegno, ma ha una compressione della propria capacità d'agire, senza perderla.
Le persone che possono beneficiare dell'amministrazione di sostegno sono: a) quelle ex art. 404cc b) gli anziani, secondo quanto stabilito dalla giurisprudenza di merito c) i minori emancipati che si trovano nello stato di infermità richiesti d) interdetti o inabilitati solo se è stata pronunciata la sentenza di revoca di interdizione o inabilitazione e) dal diretto interessato f) dal personale dei servizi sanitari e sociali che si prendono cura della persona.
L'amministratore di sostegno (Edgar) quindi, affiancherà o rappresenterà 'amministrato (Adelaide) in tutte le operazioni a carattere economico, qualora il giudice tutelare lo abbia autorizzato e di carattere personale.