Piccole ali, glitter, poteri magici. Capito di chi stiamo parlando? Per il momento, solo un indizio… i banchi di scuola.
Contratto e fatto illecito: fin dai primi giorni di università, gli studenti di giurisprudenza imparano che queste sono le prime fonti delle obbligazioni. C'è però una categoria che sfugge a queste definizioni e quando l'articolo 1173 del codice civile ci parla di "ogni altro atto o fatto idoneo a produrle in conformità dell’ordinamento giuridico", si riferisce proprio a questa.
Ebbene, questa formula – almeno agli inizi – ha lasciato perplesso ben più di uno di noi. A portare un po' di luce su questa definizione oggi ci assiste la teoria del contatto sociale (o, anche, del contatto sociale qualificato), ossia quella che si può trovare nientemeno che ad Alfea, la scuola di Magix, dove Bloom delle Winx sta sperimentando magie di fuoco.
Se l'imprudente giovane fata durante una lezione lanciasse un incantesimo ancora, evidentemente, troppo difficile per lei e così facendo si procurasse un danno (una forte ustione, per esempio) al fine di individuare la natura della responsabilità dell'insegnante nei suoi confronti, o verso le altre allieve Flora, Stella, Tecna e Musa, dovremmo proprio fare riferimento al contatto sociale.
Questa tesi nasce nel 1999 quando, grazie ad una fondamentale sentenza (Corte Cassazione sentenza n. 589 del 22/1/1999), trova per la prima volta espresso riconoscimento anche nel nostro ordinamento. Circoscritta dapprima al solo settore medico, si è progressivamente estesa a molti altri ambiti. Somiglia un po'a quelle creature mitologiche, ibride, che si trovano nelle fiabe: tertium genus tra responsabilità da contratto e da fatto illecito, la responsabilità da contatto sociale si distingue per alcuni tratti particolari.
Il contatto sociale rappresenta un rapporto del tutto particolare, qualificato, che si instaura tra due soggetti tale per cui questi non sono né legati da alcun vincolo negoziale (non siamo in presenza, infatti, di un regolare contratto stipulato espressamente tra le parti e protetto dalle norme sulla responsabilità contrattuale), né sono totalmente sconosciuti (se lo fossero, interverrebbe il generico divieto di ledere i diritti altrui tutelato dall'art. 2043 c.c.).
Questo speciale tipo di responsabilità ha potuto trovare vita grazie all'applicazione del c.d. rapporto contrattuale "di fatto", vale a dire quel rapporto che segue la disciplina di una fattispecie contrattuale tipica senza, però, la presenza di una vera e propria base negoziale. Un rapporto che nasce (come il nome stesso suggerisce) dal solo contatto tra due individui.
Ed è da questo legame sociale che sorge una responsabilità, come riflesso di veri e propri obblighi di tutela e protezione posti in capo ad uno dei due soggetti in virtù di una disposizione di legge, delle sue competenze tecniche-professionali o come conseguenza di un altro rapporto (questo sì, contrattuale) intercorrente tra soggetti diversi rispetto a quelli del "contatto sociale". A chi viene riconosciuta questa responsabilità viene chiesto di comportarsi secondo una diligenza tale da evitare che si produca un danno, un pregiudizio, in capo al soggetto con cui sia in contatto.
La teoria ha riscosso un successo sempre maggiore, tanto in dottrina quanto in giurisprudenza, facendo sì che trovasse una notevole espansione. Sono state qualificate responsabilità da contatto sociale quella del medico dipendente di un ente ospedaliero verso il paziente; la responsabilità precontrattuale; la responsabilità della P.A. per inesatte informazioni fornite al cittadino, ed altre ancora.
Sappiamo, inoltre, che già il secondo comma dell'art. 2048 c.c. (responsabilità dei genitori, dei tutori, dei precettori e dei maestri d’arte) disciplina un'ipotesi di responsabilità degli insegnanti: "I precettori e coloro che insegnano un mestiere o un'arte sono responsabili del danno cagionato dal fatto illecito dei loro allievi e apprendisti nel tempo in cui sono sotto la loro vigilanza".
Come chiarito dalla stessa Cassazione, per distinguere la responsabilità di cui stiamo parlando è essenziale porre l'accento sulla circostanza che l'allievo cagioni le lesioni a se stesso, ove lesioni diverse, procurate dall'allievo a terzi, ricadrebbero nell'ambito dell'art. 2048 c.c.
Nel nostro caso, la fatina Bloom infatti si procura da sé l'ustione al braccio.
La responsabilità dell'insegnante di incantesimi, infatti, sussiste proprio in virtù del rapporto qualificato intercorrente con la fatina. Trattandosi, per giurisprudenza consolidata, di responsabilità di natura contrattuale (dato il vincolo negoziale sorto con l'accoglimento della domanda di iscrizione alla scuola) sussiste un dovere di protezione e sorveglianza sulla sicurezza e l'incolumità di Bloom nel tempo in cui questa fruisce della prestazione scolastica.
Essendo gravato da tali obblighi di protezione, risponderà dei danni cagionati per negligenza secondo la disciplina prevista per la responsabilità da inadempimento, e non ex art. 2043 c.c.
Sarà quindi richiesta la prova disciplinata dall'art. 1218 c.c.: mentre i genitori di Bloom (coloro che, in questo caso, agiscono per il risarcimento) dovranno soltanto provare la fonte (negoziale o legale) del loro diritto, limitandosi alla mera allegazione dell'inadempimento dell'insegnante dimostrando che il danno si è verificato nel corso dello svolgimento del rapporto; il maestro, convenuto, sarà gravato della prova del fatto estintivo dell'altrui pretesa, costituito dall'avvenuto adempimento (ossia l'onere di dimostrare che l'infortunio è stato determinato da causa non imputabile né alla scuola né all’insegnante).
Un diverso regime troverebbe applicazione se durante un litigio Bloom procurasse una lesione alla compagna di scuola Stella. Trattandosi di danno ad altro soggetto e non a se stessa l'insegnante sarà, in tal caso, chiamato a rispondere in base al dettato dell'art. 2048 c.c., comma 2.
Dopotutto, le ragazze lo stanno imparando, padroneggiare l'arte magica è compito raro e difficile… ma qualcuno diceva che "la vera magia è credere in sé stessi" e solo questo potrà condurle, un giorno, ad essere le fate migliori dell'incantato mondo di Magix.